La “fedeltà” nel destino di Sergio Rossi, nella chiesa di San Domenico tanti amici si stringono intorno alla famiglia, celebrata la messa in suffragio, un mese fa moriva il militante Msi: «la presenza di tanta gente è un gesto di fedeltà per Sergio» le parole del parroco Don Franco Fedullo.
Il messaggio degli amici: «Ricordiamo il suo sorriso ma l’indignazione rimane intatta». Un forte grido: “camerata Sergio Rossi, presente”, ha svegliato il torpore di via Ludovico De Bartolomeis, alle 18:30 di ieri, quando famiglia e amici hanno posto una corona di fiori nel luogo dove è stato trovato in terra il corpo di Sergio Rossi, subito dopo l’aggressione subita del 28 settembre.
«È passato un mese dall’aggressione che ci ha strappato un amico carissimo – si legge in un manifesto che gli amici di Sergio Rossi hanno voluto affiggere proprio in via De Bartolomeis – l’indignazione rimane intatta nei nostri cuori, non solo verso gli assassini ancora liberi, ma anche nei riguardi di chi “distratto” o vile pensa di sfuggire a necessarie ed incombenti assunzioni di responsabilità. Ricordiamo Sergio con raccoglimento e malinconia. Non occorrono molte parole, lui stesso ne avrebbe sorriso, ironizzando su un rituale troppo borghese per le sue convinzioni, aveva ragione».
Subito dopo il ricordo nei pressi della stazione ferroviaria, amici e parenti si sono spostati in largo San Tommaso D’Aquino dove, nella chiesa di San Domenico, si è tenuta la messa in suffragio per il militante dell’Msi.
«Il mio onore è la fedeltà», dichiarò Sergio Rossi in un documentario realizzato da Margi Villa. Rossi parlava di fedeltà, riferendosi al Msi, un valore che non doveva venire mai meno, nel bene e nel male. Le tante persone presenti nella chiesa di San Domenico hanno voluto, ancora una volta, ricordare in modo solenne l’uomo Sergio Rossi, nel segno di una “fedeltà” ricamata nella vita, un senso di amore e vicinanza che ritorna anche nell’omelia di Don Franco Fedullo. «Preghiamo per Sergio, un nostro amico ucciso probabilmente per rapina. La sua morte ha lasciato una ferita nel cuore di tutti noi, degli amici e neanche possiamo immaginare ciò che prova ancora oggi la sua famiglia. La presenza di tutta questa gente è un gesto di fedeltà, la presenza degli amici di sempre, è un grande gesto di fedeltà – ha proseguito Don Franco Fedullo, parroco della chiesa di San Domenico – celebriamo insieme una fedeltà che va oltre l’amicizia e la vicinanza terrena. Un abbraccio va alla moglie di Sergio che, con esemplarità, sta affrontando tutto questo. A lei va tutto il nostro affetto così come va al figlio di Sergio, che lui possa incarnare i valori forti del padre».
Subito dopo la Santa messa uno degli amici presenti ha voluto esprimere delle parole in onore di Sergio Rossi: «lui ci ha aiutato a superare molto spesso la retorica, ricordo che la sua allegria e spensieratezza era anche la sua più grande forza.
Dopo un mese, adesso, molto probabilmente realizziamo che non c’è più, lui che ha seminato bene anche nella sua giovinezza, il suo sorriso non lo dimenticheremo mai».